È trascorsa una settimana esatta dal nostro
ultimo appello nei confronti del Dipartimento
di Scienze Umanistiche che, come ricordiamo, ha attribuito alla materia Cinema, fotografia e televisione l’aula
75; ne è risultato un abbandono in massa di quegli studenti che si son trovati
sconfortati a vedere colleghi che, quasi, si appendevano alle travi di legno
per avere la possibilità di seguire la
materia. Questo mercoledì, dopo le rassicurazioni del professor Castelli sulla possibilità di spostare
le sue lezioni nelle aule A1 e A2, gli studenti sono punto e a capo. La
notifica ricevuta attraverso il gruppo Facebook
del professore (la didattica non si è nemmeno preoccupata di mettere un avviso)
ha avvisato i propri studenti alle 13.20 che la lezione delle 14.00 non sarebbe
avvenuta per mancanza di un’aula abbastanza capiente e soprattutto con le
attrezzature adeguate. Lo stupore da una parte e l’indignazione dall’altra - si
pensi a tutti i fuorisede che hanno letto l’avviso troppo tardi - portano alla
conclusione che, se la colpa non ricade sul professore, ricade sull’università
che non riesce, con l’avviso di una settimana, a risolvere un problema così
semplice come lo spostamento di una lezione da un’aula all’altra. Il vero
problema, però, consiste fondamentalmente nella mancanza di videoproiettori
funzionanti e accessori o cavetteria non disponibile; allora, viene da
chiedersi, dove finiscono i soldi delle nostre tasse se quando abbiamo un
problema così semplice si creano caos e disordine? Rispondere non è semplice.
Essenzialmente ciò che manca alla Facoltà non è un capro espiatorio, bensì una
soluzione in tempi brevi a problemi così scontati che nemmeno dovrebbero esser
definiti tali. Rilasciamo a voi ogni commento sulla vicenda sperando,
finalmente, di trovare una soluzione definitiva che possa far godere pace e serenità
tanto bramate dentro i Benedettini.
Marco D’Urso
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