lunedì 25 marzo 2013

Professore perché rinuncia?


Eccoci qua, esattamente una settimana dopo le ultime direttive date dal professore, ad aspettare la lezione di Cinema, fotografia e televisione del professor Castelli. Lungo la settimana il docente ha spostato e lezioni, dopo aver fatto richiesta alla facoltà, nell’aula A.S.M. (aula Santo Mazzarino). La lezione regolarmente scritta per mezzogiorno, però, trova un imprevisto. La grande “barriera architettonica” che ci troviamo difronte è l’esistenza di un proiettore in sala, ma il suo mancato funzionamento. Guasto! Dite voi, che problema c’è, si cambia! Quello che pochi sanno, al di fuori delle quattro mura dell’università, è che ciò che manca non sono i videoproiettori bensì soldi e permessi per acquistarlo.
Dopo varie (ed inutili) attese arriva il verdetto finale: La presidenza non trova soluzione e dichiara non idonea l’aula A.S.M. Che fare a questo punto?
Tutti gli occhi puntano sul professore, il quale, con molta disinvoltura prende il microfono; ansiosi di ricevere una risposta si attendono le parole del docente, ma la risposta che esce è figlia di questa paradossale situazione. Così Castelli dichiara «Ho intenzione di sospendere il corso e lascerò l’insegnamento dello stesso». Occhi perplessi, proteste immediate. La proposta del professore è di fare lezione per «Videoconferenza tra me e voi», mentre con timidezza nascono proposte anche dalla controparte «Il videoproiettore lo porto io professore» ma la proposta viene fortemente rifiutata dal professore poiché «Non è giusto nei confronti di studenti che pagano le tasse».
Abbiamo già chiesto dove finissero le nostre tasse, risposta non è stata data; chiediamo ora al nostro professore -e l’intera università degli studi di Catania- perché rinunciate a consegnarci i nostri diritti? Non saremo anche noi “azionisti” di questo sistema scolastico? Non investiamo denaro sperando di fruttarne conoscenza? Sicuramente non la possiamo ottenere senza un professore che insegna e un corso che esista. Nella speranza che la voce degli studenti arrivi fino alla presidenza, continuiamo a scrivere orrori di vita universitaria che su, dai nostri colleghi del nord, sembrano barzellette.

Marco D’Urso

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