mercoledì 20 marzo 2013

Professore, ma la mia tassa dove finisce?


È trascorsa una settimana esatta dal nostro ultimo appello nei confronti del Dipartimento di Scienze Umanistiche che, come ricordiamo, ha attribuito alla materia Cinema, fotografia e televisione l’aula 75; ne è risultato un abbandono in massa di quegli studenti che si son trovati sconfortati a vedere colleghi che, quasi, si appendevano alle travi di legno per avere la possibilità di  seguire la materia. Questo mercoledì, dopo le rassicurazioni del professor Castelli sulla possibilità di spostare le sue lezioni nelle aule A1 e A2, gli studenti sono punto e a capo. La notifica ricevuta attraverso il gruppo Facebook del professore (la didattica non si è nemmeno preoccupata di mettere un avviso) ha avvisato i propri studenti alle 13.20 che la lezione delle 14.00 non sarebbe avvenuta per mancanza di un’aula abbastanza capiente e soprattutto con le attrezzature adeguate. Lo stupore da una parte e l’indignazione dall’altra - si pensi a tutti i fuorisede che hanno letto l’avviso troppo tardi - portano alla conclusione che, se la colpa non ricade sul professore, ricade sull’università che non riesce, con l’avviso di una settimana, a risolvere un problema così semplice come lo spostamento di una lezione da un’aula all’altra. Il vero problema, però, consiste fondamentalmente nella mancanza di videoproiettori funzionanti e accessori o cavetteria non disponibile; allora, viene da chiedersi, dove finiscono i soldi delle nostre tasse se quando abbiamo un problema così semplice si creano caos e disordine? Rispondere non è semplice. Essenzialmente ciò che manca alla Facoltà non è un capro espiatorio, bensì una soluzione in tempi brevi a problemi così scontati che nemmeno dovrebbero esser definiti tali. Rilasciamo a voi ogni commento sulla vicenda sperando, finalmente, di trovare una soluzione definitiva che possa far godere pace e serenità tanto bramate dentro i Benedettini.

Marco D’Urso

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